domenica 14 dicembre 2014

Lo Storytelling, questo sconosciuto - 1

 Oggi, in contesti aziendali e pubblicitari, si sta diffondendo l’uso del cosiddetto storytelling.  In questo post  cercheremo di spiegare, sinteticamente, che cosa si intende per  storytelling e come questo può essere utile all’attività di un’azienda.
Il termine anglosassone “storytelling”, in senso letterale, vuol dire “narrazione di una storia”.  Fin qui, niente di nuovo. Le storie sono state sempre raccontate, dalla notte dei tempi, e sempre saranno raccontate. Dov’è, allora, la novità?  Perché solo oggi questa attività così usuale nella vita delle comunità umane  assume una valenza speciale, tale da giustificare articoli, seminari, corsi e un diffuso interesse nei media?
Una risposta esauriente ce la fornisce Vladimir J. Propp, che nel suo libro Morfologia della fiaba identifica, nei racconti delle fiabe e delle storie della tradizione dei Paesi europei, talune strutture narrative consolidate di base, funzionali a trasmettere valori, tradizioni  e insegnamenti ai destinatari della narrazione, in questo caso i bambini.  Pensiamo ai tanti “viaggi dell’eroe” (ad esempio, l’Ulisse di Omero), alle storie d’iniziazione (Hansel e Gretel, Cappuccetto rosso) e così via.
In un’accezione ancora più ampia di quella appena ricordata, la narrazione rappresenta un processo legato alla nostra memoria biologica, che si struttura attraverso una pluralità di “schemi” che fanno da guida ai percorsi di vita sia degli individui sia delle istituzioni.  Ogni schema è portatore, infatti, di significati, ovvero di valori, simboli e  concetti tipici di una comunità.  
La narrazione come costruzione di strutture cariche di significati, dunque.  Ed è proprio questo il motivo per cui lo storytelling rappresenta oggi un oggetto di interesse aziendale.
In imprese moderne che mirano a costruire “significati”, di cui rivestire i propri prodotti/servizi per competere in un mercato sempre più ampio e sofisticato,  lo storytelling può costituire un formidabile strumento, dato che si presta  a evidenziare - o creare - dei significati attraverso un’opportuna strutturazione del narrato.
In realtà, già in passato alcune aziende hanno sperimentato forme di narrazione sia di fantasia sia basate sulla propria storia, nell’intento di avvicinarsi alla clientela o di far ricordare la propria offerta commerciale tramite delle storie (ricordiamo, tra gli altri, alcuni spot della trasmissione televisiva “Carosello” degli anni ’60 e ‘70). Tuttavia oggi chi fa storytelling in ambito aziendale o pubblicitario va molto al di là di questi generici obiettivi e mira scientemente a evidenziare nella narrazione “significati”, talvolta anche subliminali, nei prodotti o nel comportamento dell’azienda narrante.  Infatti  lo storytelling, se ben progettato, rappresenta uno strumento pubblicitario di grande impatto ed efficacia, gradito al pubblico per la sua spettacolarità. 
Lo storytelling aziendale si può declinare in maniera diversa. Un particolare esempio di storytelling sono le “storie d’impresa”, che rielaborano sapientemente i momenti della vita di un’azienda. Ma sono esempi di  stoytelling anche le narrazioni utilizzate nei programmi di formazione interni alle aziende, funzionali a creare attaccamento e lealtà nei dipendenti. Per chi volesse fare un’excursus sulle storie d’impresa in particolare, sul sito www.museimpresa.it vengono raccolti alcuni esempi relativi ad imprese italiane, grandi e piccole.
La narrazione delle storie d’impresa, in particolare, persegue diversi importanti obiettivi, tra i quali:
·        creare l’identità dell’impresa;
·        conferire un senso alle azioni quotidiane dell’organizzazione;
·        costruire la “cultura” d’impresa;
·        fare da memoria individuale e collettiva per assicurare la continuità dei saperi e orientare i comportamenti degli individui nell’organizzazione.
Un carattere particolarmente  interessante dello storytelling è che quest’ultimo può essere utilizzato da imprese di dimensioni sia grandi che  piccole. Difatti, indipendentemente dalla loro dimensione, tutte le aziende hanno una storia a cui si può attingere per costruire una narrazione.  Anche una piccolissima azienda può quindi, attraverso lo storytelling, far conoscere se stessa e i propri prodotti. Naturalmente, la scelta della struttura narrativa è bene che sia fatta con l’aiuto di professionisti specializzati, in grado di declinare la narrazione in funzione dei diversi obiettivi che l’impresa intende conseguire attraverso tale strumento. La storia, difatti, non è mai unica, in quanto, a seconda degli scopi di chi narra, possono evidenziarsi, all’interno di una stessa narrazione,  alcuni elementi invece che altri. 
Alla base di ogni narrazione d’impresa deve esserci, quindi, una adeguata  progettazione narrativa che tenga conto degli obiettivi della narrazione stessa.
Anche lo storytelling finalizzato al marketing dei prodotti deve essere fondato su una idonea progettazione narrativa. I comportamenti d’acquisto, infatti, possono essere stimolati da specifiche dinamiche narrative. Si pensi ai meccanismi attraverso cui le pubblicità di alcuni prodotti di marca spingono all’acquisto. Alla base di questi ci sono, in genere, narrazioni di processi di miglioramento o di salvezza ottenibili attraverso l’acquisto di quei particolari prodotti. Un esempio? L’auto di lusso X che ci assicura la conquista della splendida donna che, alla fine della storia, siede accanto al protagonista della medesima.  Oppure lo snack Y che consente, alla fine di una giornata convulsa, la sopravvivenza della giovane protagonista…
Lo storytelling, in sostanza, rappresenta uno strumento di comunicazione e marketing dalle grandi potenzialità. Come e quando usarlo sarà oggetto di post futuri. 


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