martedì 8 settembre 2015

AlterEgo Ghostwriting - Lo Speechwriting

       Ci capita sempre più spesso, a differenza che nel recente passato, di scrivere discorsi e testi di conferenze per clienti dai profili professionali più diversi, dal manager di un'azienda ai relatori di interventi pubblici.
       La procedura che utilizziamo è sempre la stessa: un briefing a quattr'occhi oppure via Skype o telefonico con il diretto interessato, la definizione di uno schema del discorso che sia condiviso dal medesimo e infine la stesura vera e propria, dopo la quale capita raramente che vengano richieste delle correzioni, dal momento che, se il briefing è stato chiaro e approfondito, difficilmente il testo finale del discorso sarà da modificare.
       Si tratta di un lavoro che ha degli aspetti positivi, il principale dei quali è poter saltellare da un argomento a un altro (ovviamente facendo riferimento, quando necessario, a specialisti di settore, che possano fornire il necessario supporto di competenze). Meno positivo, per contro, è dover talvolta avere a che fare con persone che ritengano di sapere tutto di tutto, di essere "tuttologi" onniscienti, per cui più che di uno speechwriter costoro avrebbero bisogno di un amanuense al loro esclusivo e passivo servizio.
       Nella maggior parte dei casi, questo è un ostacolo superabile, anche se qualche volta succede di avere a che fare con soggetti che il discorso vorrebbero scriverselo da loro e, a quel punto, è meglio fare un passo indietro e lasciarli procedere da soli, in quanto non saranno mai soddisfatti del contributo di un professionista esterno.
       Anche se è forte la concorrenza di addetti stampa, giornalisti e comunicatori improvvisati (talvolta pure molto improvvisati...), in genere la professionalità e l'esperienza si dimostrano paganti, per cui, se il cliente è soddisfatto, non sarà difficile diventare il suo speechwriter di fiducia.

                                                     Piero Visani